«Domenica 8 ottobre si è tenuto presso la nostra Casa il consueto raduno degli Amici e degli Ex Allievi della casa. È stata per tutti i partecipanti una bella giornata di festa che ha visto radunarsi attorno ai nostri “buoni figli” amici ed ex allievi della casa. Dopo l’accoglienza iniziale ci siamo recati nella nostra cappella per la celebrazione della S. Messa presieduta dal superiore della casa don Francesco Sposato ed egregiamente animata dal coretto dei nostri buoni figli. Nell’Eucarestia abbiamo ascoltato la Parola di Dio che ci parlava dei servi e della loro inutilità: siamo servi inutili e subito percepiamo un senso di disagio, di fatica al pensiero di metterci al servizio degli altri. Eppure se vogliamo capire Gesù alla radice occorre accogliere questo suo stile. Essere servo fa parte del DNA di Gesù. Siamo servi inutili. Inutili per chi? Per cosa? Perché? C’è un servire gratuito che è semplicemente inutile, perché non comporta ritorno a nessuna azienda del profitto. Questo servizio inutile, del quale solo Dio spesso si accorge, deve essere custodito come un bene prezioso dalle chiese e dai credenti. Come un tesoro forse indicibile dai nostri linguaggi e dalle nostre teologie. Come un invito a continuare a servire “come un lavoratore che non deve vergognarsi” (Tim 2,15). Senza arrestarsi, senza arrendersi mai. Al termine della Messa la gioia e la bellezza dello stare insieme è continuata in refettorio dove è stato servito un buonissimo pranzo che ha rallegrato non solo i corpi ma anche gli animi di tutti i commensali. I nostri buoni figli poi si sono dilettati a cantare rallegrando l’intera compagnia. Sono proprio vere allora le parole di don Guanella il quale nel parlare della festa la definiva così: “Carissimo è il giorno di festa. Forse, e senza forse, esso è il più bel dì della vita nostra” (San Luigi Guanella).